Vorrei proporre una “ Conversazione” sull’evidente bisogno (anche dell’uomo moderno), di interrogare la Sibilla, di cercarsi un oracolo, di intuire una profezia attraverso giochi, simboli, segni e tutte le mantiche ancora in uso – pur di gestire l’ansia di conoscere il proprio fato e futuro.
Crediamo che le nostre origini divine ( un origine celeste che ogni civiltà ha cercato di immaginare e di raffigurarsi) debba aver lasciato in noi una traccia del nostro segreto legame con l’eternità. Crediamo che al trascorrere monotono e caduco del tempo profano delle nostre vite faccia da contra punto un tempo sacro, dove ogni uomo pur di rigenerarsi- possa periodicamente conoscere degli attimi eccezionali, dove due visioni del tempo possono, incontrandosi, stabilire un contatto vivificante.
Gli antichi Greci tracciavano una distinzione tra questi due tipi diversi del tempo: Kronos, o il tempo degli uomini, suddiviso in istanti successivi e numerati, e l’Aion, o il tempo degli dei e degli eroi ( dei profeti e delle sibille) che caratterizza invece, una dimensione senza intervalli, immutabile e trascendente.
Il tempo del mito é appunto caratterizzato da un intersezione tra Kronos e Aion, da un’irruzione dell’eternità nell’accadere quotidiano, che trasfigura per ciò, il luogo e il tempo in cui un simile evento si verifica.
In realtà gli Antichi Greci concepivano per il tempo, oltre al Kronos e all’Aion, anche il Syncronos (appunto quel tempo delle circostanze straordinarie nella quale si apre un varco tra il mondo umano e quello divino) ed il Kairos, l’attimo fuggente in cui l’uomo può afferrare l’occasione offerta dalla rivelazione- e trasformarla in azione!
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Nel mondo moderno le scienze della fisica e della psicologia (con gli studi della quantistica e della psicanalisi Junghiana) hanno approfondito sopratutto il Syncronos, elaborando la Teoria della Sincronicità dove gli accadimenti diventano particolarmente significativi per il loro accadere simultaneo e non sono in alcun modo riconducibili alla Teoria di Causaeffetto.
Esiste oggi un’opera – un sistema simbolico – che coinvolge lo spettatore nell’esperienza mantica, crea appunto l’apertura del varco fra i due mondi, e gli offre un ruolo nel Rito:
7 libri di 7 Sibille sono state concepite da un’autore Italiano, Lorenzo Ostuni. Egli ed un team di psicologi e di ricercatori che hanno per 30 anni approfondito le dimensioni misteriose del caso e della Sincronicità, stimolando anche nel mondo della psicoterapia grande interesse in quest’approccio al conoscere se stessi. I libri delle Sibille, sono scritte in forma poetica, e suddivise ognuno in 21 oracoli. Ogni oracolo a sua volta si distingue per la sua visone del mondo maschile o femminile ed infine per una sua sintesi delle due visioni. Il partecipante, lo spettatore della nostra mostra- attraverso la sua scelta dichiarata ( di un numero, di un’ora del giorno, di una pagina nel libro) – potrà partecipare ad un processo simbolico “riunificante” ( sym- ballo = portare insieme , riunire, far combaciare):- Il suo Tempo Personale ( la sua richiesta effimera ) si rivolge alla dimensione simbolica del Sistema, al Tempo delle Sibille, (sempre presente con le sue innumerevoli possibilità combinatorie).
Dopo il vissuto della separazione, della solitudine dispersiva nel Tempo di Kronos, avviene nel Momento del Syncronos, la rivelazione Sibillina; questa é un a nuova conoscenza di se, un nuovo senso di appartenere ad una dimensione trascendente, significativa, una nuova visione…. Una profezia personale!
Conosco questo sistema simbolico, ho lavorato per anni insieme ad Ostuni portando avanti esperienze terapeutiche e ricerca teorica per scoprire perché gli esseri umani tendono a vedere nelle vicende più significative della loro vita ( nascita, amore, morte o la vincita ad una lotteria) l’azione di una forza superiore: la coincidenza significativa, il Destino! Potrei portare i Libri Sibillini disporli su sette leggii nella Sala o nel chiostro di San Martino, potrei illustrare questo Mistero del Tempo conosciuto dagli antichi ed esporre quest’opera poetica di Lorenzo Ostuni ( 1938-2013), un’inarrestabile artista che scriveva , dipingeva, e scolpiva pur di far esistere di nuovo la conoscenza profonda dell’importanza del Simbolo Universale.